PON TEATRO CLASSICO 2023
Nel Sogno di una notte di mezza estate (1595) William Shakespeare intreccia atmosfere, scene, linguaggi e linee narrative diverse e in contrasto per creare un unico quadro.
Gli allievi, tramite il lavoro sul corpo, sulla voce e sul personaggio si sono rapportati ai tre mondi descritti da Shakespeare: il palazzo, l’ambiente artigiano, il bosco. Il palazzo è governato da regole precise, il linguaggio dei suoi abitanti è lirico-poetico; al contrario l’ambiente artigiano è retto da disordine e confusione, il linguaggio è rozzo e comico. L’unione tra questi due mondi avviene nel bosco, che invece è governato dalle forze della natura, un caos ordinato, un mondo magico e grottesco.
Città e bosco sono due facce della stessa medaglia messe a confronto da Shakespeare; entrambi i mondi sono governati dal conflitto tra i loro sovrani: Teseo-Ippolita in città, Oberon-Titania nel bosco. È nel bosco, attraverso il caotico comportamento di Puck, tessitore e quasi regista dell’azione scenica, che si sciolgono tutte le tensioni; ai personaggi e forse anche al pubblico resta solo un dubbio: è successo davvero o era solo un sogno?
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